Successo della “Due Giorni” dell'associazione dei castanicoltori del Levante Ligure

 
 

L'Associazione continua a portare avanti con impegno quelle che sono le le sue principali finalità: riscoprire, mantenere e raccontare le tradizioni della civiltà del castagno e divulgare le tecniche antiche e moderne che ci consentano di conservare il prezioso patrimonio agricolo e ambientale rappresentato dai nostri castagneti.
Sabato 27 aprile si è avuto l'incontro programmato nel centenario castagneto della famiglia Cerchi contiguo all'antico paese di Airola frazione di Sesta Godano, con la presenza di Maurizio Canessa, Presidente dell'Associazione dei castanicoltori liguri e di Ivo Poli Presidente dell'Associazione Nazionale “Città del castagno”. Maurizio ha effettuato nel bosco una dimostrazione di innesti “a zuffolo”, ideali in questa stagione, mentre Ivo Poli ha intrattenuto i presenti con la sua profonda esperienza e conoscenza del settore, descrivendo la situazione della castanicoltura in Italia e raccontando le peculiarità delle diverse situazioni riscontrabili nelle varie aree geografiche.
La riunione si è poi trasferita nel Circolo della frazione dove Ivo Poli ha ancora dissertato sulle problematiche della gestione del castagneto e Silvano Zaccone Presidente del Consorzio “Il Cigno” ha ricordato l'importanza del mantenimento delle tradizioni agricole e della salvaguardia delle peculiarità dei frutti del territorio. Il decano dei castanicoltori liguri Franco Andreoni ha intrattenuto i presenti raccontando le sue esperienze e descritto il suo bosco/museo di Monte Bardellone dove ha raccolto, mediante gli innesti, almeno 70 specie di castagno provenienti dalle varie regioni italiane e dalla Corsica.
Il tutto è stato supportato e allietato da una generosa merenda offerta dagli abitanti di Airola, a base di vino di pura Albarola, salame e formaggio nostrani e castagnaccio abilmente cucinato nella tradizionale ricetta con spalmatura a base di ricotta, veramente originale e impagabile, risultata una deliziosa scoperta anche per un conoscitore come Ivo Poli.
Il giorno successivo Maurizio Canessa e Silvia Bonfiglio hanno svolto in campo nel loro Bosco Sepponi di Carro la seconda lezione del corso di innesti, quella dedicata appunto all'innesto “a zuffolo” eseguibile proprio in questo periodo. Questo metodo è importante ed è stato utilizzato per secoli dai nostri vecchi per il semplice fatto che è quello più idoneo ed efficace per il castagno, garantendo, se fatto come e quando si deve, risultati perfetti.
Il suo unico limite è quello che deve e può essere eseguito solo nel breve periodo in cui i castagni sono “in sugo” nella giusta misura. Detto più tecnicamente, è necessario sfruttare la breve “finestra vegetativa temporale” del periodo primaverile in cui i giovani castagni “selvatici”che devono fare da portainnesto si possono spellare agevolmente e i piccoli rami che costituiscono le marze “domestiche”da innestare consentono con una misurata torsione, di ricavare dei cilindretti cavi di corteccia contenenti una gemma intatta da inserire a mò di guaina sul legno del portainnesto spellato; gemma che darà origine al nuovo albero avente la buona qualità “domestica” che desideriamo.
Il solo fatto che da una gemma di un millimetro o poco più deriverà un albero che si innalzerà per decine di metri ci dovrebbe far pensare ed esaltare.
L'Associazione dei Castanicoltori del Levante Ligure auspica che gli incontri che organizza possano essere sempre seguiti da nuove persone. Sarebbe anche bello che a partecipare fossero i giovani,ma come si sa,questi nel nostro ambiente sono ormai diventati merce rara...
Giacomo GreppiI

 

 

 

 

 

 

 

  


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