Commento di Greppi su l'articolo sul levante del SECOLO XIX in merito all'insetto piralide (Cidalyma Perspectalis)

 
 

Domenica 28 agosto l'edizione del Levante del SECOLO XIX dedicava un'intera pagina a un problema che noi sul sito di BUTO.IT avevamo già segnalato lo scorso settembre 2015: l'infestazione da parte di un insetto detto piralide (Cidalyma perspectalis) che colpisce i bossi (in dialetto busci), presenti sia allo stato spontaneo che usati come ornamenti per monumenti e siepi divisorie nei giardini, tanto da defoliarli completamente e farli sembrare come se fossero stati colpiti dal fuoco.
L'articolo parla in toni giustamente preoccupati del problema in quanto è risultata completamente devastata una vasta area montana , il monte Bossea, la costa di Zerli e altre zone adiacenti del comune di Né, che ospitano , anzi ormai ospitavano, una vasta bosseta (macchia di bosso), residuo del Terziario. La zona interessata dista in linea d'aria veramente pochi chilometri da noi e non escludo che qualche macchia di bosso possa essere presente anche nell'alta val di Vara.
Ettari e ettari di macchia sono stati divorati dalla piralide. Pare che l'allarme da parte dell'ARPAL sia scattato ai primi di questo mese d'agosto, quando le distese di bosso erano già ingiallite e disseccate, perché prima di allora nessuno sapeva niente e “non si erano ricevute segnalazioni”.
Ora il prossimo 8 settembre pare ci sia una mega riunione in regione con gli specialisti di non so quali e quante istituzioni competenti (?) per affrontare l'emergenza.
Io sono veramente sconcertato. Ma insomma, se un semplice cittadino come il sottoscritto la scorsa estate si è accorto del problema tanto informarsi e poi inviare un articolo alle NEWS del nostro sito www.buto.it, com'è possibile che Guardia Forestale, Servizi Fitosanitari Regionali e tutti gli altri “organi competenti” non si siano accorti e preoccupati del problema che è presente in nord Italia dal 2010 e che per esempio i servizi della Regione Emilia Romagna seguono da qualche anno tanto da aver messo in rete nel marzo 2015 un pieghevole di informazioni con consigli pratici di intervento, notizie che peraltro hanno consentito a un non addetto ai lavori come me di intervenire correttamente e salvare le sue siepi?
Purtroppo si è verificato esattamente la stessa cosa accaduta a suo tempo per il cinipide del castagno: in Liguria si è cominciato ad agire parecchi anni in ritardo rispetto a quanto ha fatto il confinante Piemonte, quando l'infestazione era ormai a livelli massimi. Ancora una volta pare che l'unico, vero e fondamentale problema nel campo della difesa delle piante in Liguria sia il punteruolo rosso, che danneggia le palme della nostra riviera...

GIACOMO GREPPI

 

Vedi Relazione di Greppi
Articolo del Secolo XIX

 

 

 

 

  


www.buto.it Buto di Varese Ligure (SP) - Italia ButoCultur@