ASBUC
(Amministrazione Separata Beni Uso Civico)
il seguente manifesto con un progetto teso alla
salvaguardia del nostro territorio |
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A.S.B.U.C. di Teviggio –
L’amministrazione “Beni frazionali Usi Civici di Teviggio” di Varese Ligure
ringrazia innanzitutto quanti hanno contribuito lo scorso 24 giugno 2012 alla
stupenda riuscita della festa di San Giovanni sul monte Gottero, rinnovando così
una antica tradizione dei nostri avi e qui si rinnova l’appuntamento per il 24
giugno 2013.
L’amministrazione, presa da tempo la consapevolezza delle cause del declino
socio culturale delle nostre vallate è decisa più che mai a non permettere più a
chicchessia di raccontar “balle” ai nostri figli e a noi stessi su come vada
gestito il nostro territorio. A tale scopo, viste le politiche volte ad una
involuzione delle nostre campagne il 26 maggio 2012 è stato aperto un conto
corrente sociale presso la banca Carige di Varese Ligure (n. 4246-80-15) allo
scopo unico (non di lucro) di continuare a tramandare ai nostri figli la storia,
la cultura e le tradizioni del nostro popolo e di far conoscere anche ai
disabili la magnifica sensazione che si prova nel raggiungere la vetta del
nostro Monte Gottero che da sempre ci ha avvicinato a quella pace e spiritualità
che è l’unico mezzo per vivere sereni in questo mondo reso invivibile da egoismi
propinati ormai anche fin da tenera età. A tale scopo si vogliono raccogliere
fondi per poter rendere carrozzabile una strada forestale già esistente per
arrivare sino in vetta al solo utilizzo di chi non ha purtroppo la possibilità
di arrivare con le proprie forze.
In parte la storia della “gente della selva di monte Gottero” è contenuta nei
libri di ButoCultur@ sui paesi di Teviggio, Buto e Porciorasco e prossimamente
Caranza e nel libro di ricette del monte Gottero.
Sempre con l’aiuto di privati cittadini, enti ed istituzioni sul conto sociale
si provvederà ad agire in ogni modo lecito per il reintegro nel demanio
frazionale di Teviggio delle terre usurpate illegalmente nel tempo per
continuare così ad esercitare i diritti collettivi sanciti dalla legge 1766 del
16 giugno 1927 e poter aprire una o più aziende didattiche culturali dove poter
far conoscere a turisti e bambini delle scuole come si viveva e come si deve
tornare a vivere tutelando oltre alla nostra salute anche l’ambiente, la flora e
la fauna senza tutte quelle regole e divieti privi di buon senso che la
burocrazia di istituzioni socio sanitarie hanno imposto con lo scopo o
quantomeno il risultato di scoraggiare chi ancora resiste sul territorio montano
dove i contadini da sempre e gratuitamente hanno attuato opere di conservazione
e miglioramento (vedi muri, terrazzamenti e pulizia fluviale) volte a prevenire
o mitigare disastri idrogeologici che oggiAggiungi un appuntamento per oggi
percepiamo in maniera smisurata sulla nostra pelle a causa di una politica
ambientale che rasenta il terrorismo e che arricchisce le tasche di chi vive
sulle disgrazie altrui.
Grazie anticipatamente a tutti coloro che vorranno essere parte attiva
nell’unico processo possibile per poter tornare a vivere dignitosamente, in
armonia con noi stessi e con la nostra Madre Natura.
Pierino Pezzi
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